Lo yoga e i social

Ciao a tutti,

ho avuto l’opportunità di leggere questa interessante presa di posizione sul binomio social & yoga. E’ un argomento su cui dibatto con me stesso e con Barbara ogni giorno, da quando ho deciso di lanciarmi ed essere presente in modo pro-attivo sulla piattaforma Web.

Vorrei coinvolgere tutti i praticanti e soprattutto gli insegnanti della mia Rete: cosa ne pensate? Mi lasciate un vostro punto di vista?

Vi prego di leggere l’articolo e poi il mio pensiero.

L’autrice ha perfettamente ragione quando scrive ‘Percepisco che certi atteggiamenti valicano il confine della comunicazione genuina e sfociano nel puro esibizionismo, rischiando di trasformare una disciplina che mirerebbe a liberarci dalla schiavitù dell’ego in una scuola quotidiana di narcisismo’.

Sono un novellino su Instagram ma ho già elaborato – ahimè – un parere piuttosto netto: si tratta di una piattaforma social con un potenziale enorme ma che, come spesso succede, viene utilizzata in modo esageratamente narcisistico ed edonistico. Il più delle volte in modo ‘illusorio’, grazie a (o a causa di) filtri che modificano tutto il modificabile. Spesso mi chiedo il ‘perchè’ di questa farsa. A dove porterà? In ogni caso, tornando a bomba sullo yoga su Instagram, mi chiedo: possibile che gli utenti debbano andare dietro solo a quello che ‘fa figo’ o a chi assume le posizioni più contorsioniste che ci sono?

Se la comunicazione via web si limitasse solo a questo, sarebbe tutta da buttare nel cesso. Tuttavia, penso che ci sia speranza per tutti quelli che fanno comunicazione etica. Perché sia etica la comunicazione non deve manipolare, ma costituire uno scambio e una relazione con l’altro. Succede questo su Instagram? Chiedo a voi…

Ampliando un po’ il raggio della mia riflessione, sono convinto (se no non lo farei) che lo yoga possa essere comunicato sul web o sui social, tanto quanto è stato fatto in passato sui libri o oralmente. Si tratta di strumenti e ciò che conta è pur sempre il contenuto. (Già dieci anni fa, quando ‘scoprivo’ lo yoga in Messico, mi ero reso conto di quanto lo yoga potesse essere percepito in modo superficiale ed edonistico. A quel tempo non esistevano i social, e solo oggi vediamo gli effetti di questa mentalità, nda).

La diffidenza del mondo yoga sulle nuove tecnologie mi sorprende fino ad un certo punto, considerando l’onda protettiva e conservatrice che investe ogni persona che non vuole accettare il cambiamento. Credo che un buon video, fatto bene, possa essere utile (perché rivedibile un numero infinite di volte) ad uno studente che sta studiando con costanza (non sono questi elementi riconducibili a due Niyama, tapas e svadhyaya?) per imparare un certo passaggio o posizione. Tanto quanto un libro aperto a pagina X che mostra l’asana Y.

Le correnti di narcisismo, vanità e sensazionalismo continueranno a scorrere nei canali dei social media, semplicemente perché fanno parte della funzione mentale che compone la nostra società. Guardate le facce dei nostri politici in TV: non sono anche loro la quintessenza del narcisismo e dell’ipocrisia? Ma a pensarci bene, non sono loro l’espressione della nostra società?

Se osserviamo con occhi aperti, potremo trovare qualcosa di più in quelle foto che ritraggono posizioni a testa in giù. Troveremo una straordinaria celebrazione del corpo, è vero, ma il corpo non rappresenta quel mezzo che conduce all’illuminazione, passando per l’accettazione e il superamento dell’ego?

Per concludere il mio pensiero, non possiamo predicare quanto lo yoga possa essere utile ed applicabile nella vita di tutti i giorni, se poi giudichiamo i meccanismi della vita stessa sbagliati di per sè. Se gli smartphone, i social e quant’altro sono entrati così prepotentemente nella nostra vita, significa che dobbiamo imparare a gestirli, prevenendone il cattivo uso (e ‘curandone’ i dannosi effetti), bilanciando con un’informazione intelligente ed autentica.

PS. Prendetela come una provocazione. L’autrice del blog si limita ai social, ma a dire la verità penso che potrebbe tranquillamente estendere la sua presa di posizione a tutto ciò che ruota all’industria dello yoga: stili di yoga da far drizzare i capelli (ganja, birra, …), ritiri che promettono risvegli in località da urlo, scuole di yoga che sfornano insegnanti di yoga che neanche i panettieri le brioche al mattino, indiani che contano il rotolo di rupie nel taschino sinistro della camicia per le orde di turisti occidentali in visita nei centri spirituali, …

Yoga in gravidanza, la mia storia lunga nove mesi

Sono una massaggiatrice, da sempre alla ricerca del benessere fisico e, ultimamente, soprattutto del benessere interiore. L’Ayurveda e lo Yoga insegnano a prendersi cura di se stessi: in questi nove mesi ho cercato di mettere in pratica i loro insegnamenti, ritagliandomi ancora più tempo per la mia pratica quotidiana e per il mio massaggio settimanale.

Durante tutto il periodo della gravidanza ho dovuto fare i conti con un corpo che, essendo in continuo cambiamento, mi chiedeva sempre più attenzioni.
Non sono mai stata una persona molto flessibile dal punto di vista fisico e ho da sempre riscontrato problemi a causa di un bacino piuttosto chiuso (dovuto ad incidenti, per fortuna non gravi, avuti da bambina); per cui, mi sono impegnata ancora di più per mantenermi flessibile in vista del parto (mi sono fatta seguire anche da un osteopata).

L’aiuto dello yoga e del massaggio in gravidanza

Pratico yoga da 4 anni e, nel pieno della gravidanza, ho capito quanto questa pratica sia essenziale nelle mie giornate. Quando si è incinta, si ha una tale concentrazione su di sé, sui propri bisogni e su quelli del bambino, che è inevitabile imparare ogni giorno qualcosa di nuovo della propria persona.

Sono sicura nel dire che è in buona parte merito di questa disciplina se sono stata così bene durante tutto questo periodo. Come forse sapete già, il massaggio (specie se ayurvedico) aiuta a mantenere uno stato di equilibrio emotivo e a contrastare i problemi di circolazione e vene varicose che si presentano in particolare modo verso la fine dei 9 mesi, quando il peso del nostro bambino inizia a farsi sentire di più. Lo yoga in gravidanza aiuta a mantenere il corpo flessibile, agile e rilassato in vista del parto, ad avere un recupero più veloce dopo il parto e, infine, a rendere flessibile e rilassata la nostra mente in vista dei cambiamenti che ci aspettano.

La gravidanza è un periodo speciale ma dipende da come la vogliamo vivere e come vogliamo apportarci ad essa e al nostro bambino. L’ascolto deve iniziare sin dall’inizio: il periodo è delicato perché gli ormoni sono in subbuglio e gli sbalzi d’umore, l’insonnia, le nausee (io non ne ho avute) e gli aumenti di peso possono renderci molto nervose. Tutto ciò può succedere, ma non per forza. La mente, in questi casi, fa la differenza e se noi impariamo a tenerla a bada, possiamo vivere una gravidanza meravigliosa. Proprio com’è successo a me!

Il rapporto con Francesco

Con questo non voglio dire che non abbia avuto momenti di tensione e paure del cambiamento, anzi… A dirla tutta, anche il mio compagno ha avuto i suoi momenti di ‘crisi’… ma ci siamo aiutati a vicenda ed è stato un continuo crescere personale e di coppia. Con l’aiuto di alcuni libri molto importanti, del consiglio di amici speciali e della nostra pratica giornaliera, abbiamo mantenuto la mente lucida e libera da pensieri superflui; condiviso (altro aspetto molto importante) il più possibile tra noi le nostre emozioni, le nostre debolezze (e le nostre paure) e, a traguardo quasi raggiunto, oggi il bilancio degli ultimi nove mesi non può che essere positivo. Non posso che essere grata a Francesco per essersi dimostrato una persona così presente in questo periodo delicato. Non sarebbe stato altrettanto bello senza il suo costante aiuto!

Essere in gravidanza non significa che si smette di ‘fare cose’

Lasciate che vi elenchi alcune delle cose che ho/abbiamo potuto fare in questo periodo:
Lavorato (adattando la quantità dei massaggi ai miei bisogni).
Seguito un corso di Thai-yoga massage.
Adottato un gatto (mr. Cash) 🙂
Rivoluzionato parte della casa in cui viviamo.
Weekend lungo in Toscana (con concerto di Eddie Vedder a Firenze).
Campeggio.
Camminata notturna con concerto all’alba in vetta.
Gite al fiume.
Vacanza in Sardegna di una settimana, con volo in aereo.
Vacanza in Portogallo e Spagna di due settimane, con volo in aereo a 7 mesi.

Potete provare ad immaginare la famiglia e tutte le loro premure, sul fare o NON fare determinate cose: per fortuna che non ascolto quasi mai! :-). A parte gli scherzi, il punto che vorrei sottolineare è questo: bisogna, semplicemente, imparare ad ascoltarsi. Potete benissimo individuare da sole quello che potete o non potete fare. Il vostro corpo parla con voi e a voi – e il vostro bambino pure. Per cui bisogna prendersi del tempo per stare, conoscere e scoprire se stessi. Niente può guidare di più del nostro silenzio interiore.

Il video tutorial ‘yoga in gravidanza’

YOGA IN GRAVIDANZA-2.png

Clicca sull’immagine o qui per vedere il video tutorial su YouTube.

Quella che troverete qui sotto in questo piccolo tutorial non è una lezione di yoga in gravidanza completa ma sono solo alcuni suggerimenti di asana che potrete eseguire durante tutto il periodo dei 9 mesi: lo scopo di questa pratica non è solo fisico (gambe, schiena, anche, parete pelvica, ecc.): praticare yoga in gravidanza, infatti, permette di focalizzarvi su voi stesse e per capire, in definitiva, quali siano i vostri bisogni primari e ciò che è, invece, superfluo.

Namastè,
Barbara.

Yin Yoga mon amour

Diciamo che, forse, avrei potuto rimanere tranquillo sul divano con Barbara davanti alla crepitante stufa, magari a leggere un libro con Mr. Cash (il nostro gatto) in braccio. Diciamo che avrei anche potuto, ma così mi sarei perso una miriade di opportunità. [Intendiamoci bene: per me stare tranquillo sul divano con Barbara davanti alla crepitante stufa, magari a leggere un libro con Mr. Cash (il nostro gatto) in braccio, è il massimo – tanto più che è inverno e la stufa a legna funziona da dio, Barbara e il gatto sono tanto morbidi e sul divano nuovo c’è spazio per tutti :)].

A parte gli scherzi, l’ultimo periodo è stato per me ricco di novità personali e professionali, e ultimamente la mia pratica giornaliera si è focalizzata su uno stile particolare, quello yin.

Parto da un’esigenza innata del ‘fare’ che mi porta costantemente a plasmare e a costruire le idee o le intuizioni che mi saltano in testa. Ma mi conosco, quando esagero… non tengo più il filo di ciò che faccio. Per me rallentare rappresenta un bisogno tangibile, per questo considero la ‘lentezza’ uno dei valori a cui attaccarsi in questo mondo (yang) così rapido e dispersivo (sfuggente come direbbe il grande yogi imitato da Maurizio Crozza).

Lo Yin yoga rappresenta, a mio parere, quell’elemento fenomenale all’interno della pratica dello yoga che riconduce all’equilibrio, trattandosi dello stile (o, meglio, di un’attitudine alla pratica) che più di tutti prevede l’ascolto del proprio corpo. Ciò che ultimamente sto sperimentando all’interno dei miei gruppi (yoga principianti o avanzati), è la necessità generalizzata di rilassamento delle persone. Un rilassamento attivo, però, non determinato da strumenti fini a se stessi. Sia che si tratti di tensioni muscolari o mentali, di ansia, di fretta, di impegni, di stress, di attività sportiva intensa, di viaggi frequenti, … tutti questi elementi comportano un dispendio di energia notevole e, quindi, la staticità e la lentezza tipiche dello yin ci vengono in aiuto.

Per questo ho deciso di buttarmi in un nuovo progetto che consiste, in poche parole, nel condividere lezioni di yoga, tutorial e corsi online sotto forma di contenuti digitali (video YouTube, guide in pdf, …).

Ho appena creato il mio primo contributo gratuito, che prevede un video lezione di 45 minuti e una guida d’introduzione allo Yin Yoga.

Lo trovate cliccando qui o sull’immagine che trovate all’interno di questo articolo.

Clicca qui per scoprire subito STRUMENTI E STRATEGIE per rilasciare tensioni e ritrovare flessibilità (1)

Fatemi sapere cosa ne pensate, se avete qualche domanda e se posso esservi utile in qualche modo. Sono davvero grato per il vostro supporto, ci tengo molto al progetto e sono felicissimo di condividerlo con voi gratuitamente.

——

Ora, però, ho un favore da chiedervi …
Pensate di poter condividere questa pagina con la video lezione di yoga in italiano con una sola persona nella vostra cerchia sociale? Avete un amico, un familiare o un collega che potrebbe beneficiare di questa lezione di yoga online tanto quanto noi? In tal caso, inoltrate questo articolo e incoraggiateli a partecipare!
Il mio sogno è quello di ottenere il maggior numero possibile di persone che praticano lo Yin Yoga perché credo davvero che abbia il potere di farci stare meglio.

Se siete esperti di social media, vi incoraggio a condividerlo anche su Facebook e Instagram 🙂

Ecco di nuovo il link -> https://francescomolan.wixsite.com/yogam

Grazie e a presto!

Francesco

Lo yoga per bambini e la scuola

Questa settimana hanno fatto scalpore le parole del primo ministro italiano in India, secondo cui si vorrebbe studiare la possibilità d’inserire obbligatoriamente un’ora di yoga all’interno delle ore di educazione fisica a scuola. Mi veniva da sorridere quando alcune persone mi chiedevano: ‘Hai sentito cos’ha detto…” e io che mi limitavo a rispondere ‘Sì’, abbassando però lo sguardo sconsolato, per non aprire discussioni in circostanze non idonee.

Quella che segue è la mia opinione personale sulla faccenda.

Non c’è dubbio che quella concessa ai giornalisti sia una dichiarazione à la Renzi di un uomo messo lì a fare il premier (infatti mi chiedo: se fosse stato in Messico, avrebbe forse dichiarato di voler inserire un’ora di schitarrate tipo mariachi nell’ora di musica?); oltretutto, quante ore sono riservate ad educazione fisica? Immagino molto poche, in una scuola dove anche l’intervallo sembra essere sparito…

Credo che, come al solito, in Italia si sia persa l’occasione per fare dell’informazione seria e per inaugurare un dibattito costruttivo. Leggo articoli in cui giornalisti – che sì e no avranno praticato yoga due volte nella vita per aver ricevuto l’incarico di scrivere il pezzo – si lanciano in dichiarazioni preoccupanti su yoga = religione, lo yoga non è importante, pregiudizi di ogni tipo, eccetera eccetera.

A mio parere lo yoga per bambini nelle scuole non sarebbe necessario se loro fossero già liberi di muoversi, giocare e scaricare le tensioni e le preoccupazioni causate in primo luogo dai loro genitori. Sono d’accordo con un’amica collega quando dice che i bambini sono anime libere, che vivono questa scuola sgangherata come un inno alla disciplina: loro non sanno cos’è la concentrazione, il respiro, il movimento, … tutto ciò lo fanno già, ma senza pensarci! Siamo noi adulti, genitori e non, ad aver bisogno di fare yoga, perchè bisognosi di contenerci nella disciplina, di controllare i pensieri, di ridare vita al corpo, di contrastare gli effetti del vivere da adulti sensibili in una società violenta.

Detto questo, essendo allo stato attuale impossibile prevedere la libertà di espressione per i bambini nella maggior parte delle scuole, sarei assolutamente favorevole ad inserire uno spazio per lo yoga nelle ore scolastiche, ma non riducendo quello per l’educazione fisica, essendo gli ambiti diversi. Magari anche una passeggiata ogni tanto fuori nel verde non gli farebbe male, conosco degli insegnanti molto in gamba che sarebbero d’accordo…

Secondo un libro che leggendo proprio in questi giorni (Balayoga) ogni attività della scuola dovrebbe essere pensata per accompagnare gradualmente il bambino sul sentiero del proprio sviluppo personale. Lo yoga può senz’altro rappresentare un percorso ludico che porta il bambino all’esplorazione del proprio sè. È proprio grazie alla gioia di apprendere che viene favorita, a mio avviso, l’assimilazione di nuovi concetti. Purtroppo com’è attualmente concepita la scuola non vengono favorite la creatività e la libertà di espressione: la mole di giudizi, obblighi e divieti faranno crescere un essere pieno di paura di fallire. 

Questa scuola e questa società ci insegnano sin da piccoli che dobbiamo diventare “qualcuno”, che dobbiamo “lasciare il segno”. Non che ci sia nulla di sbagliato in questo: il fatto è che “nessuno ci insegna a come bilanciare la qualità del fare/cambiare con quella dell’essere/accettare” (Roberto M. Sassone). Non sappiamo come gestire il fallimento e a lasciare che le cose prendano il loro corso. Ed ecco che la pratica dello yoga ci viene in aiuto: per imparare a conoscerci, per accettarci così come siamo e per diventare quello che realmente già siamo.

Pensi che quest’articolo ti abbia aiutato a comprendere un po’ di più sul tema yoga bambini?

Lascia un commento sotto e condividi con me la tua esperienza.

Oggi è un nuovo inizio: mi iscrivo ad un corso di Yoga principianti

Quando viene per la prima volta una nuova persona a praticare Yoga, mi trovo di fronte ad un mistero. Mi chiedo che ne sarà di noi, dove saremo in grado di arrivare. Sarà una persona che si innamorerà dello yoga com’è successo a me? O, al contrario, sarà l’ennesimo ‘cassetto apri e chiudi’ della sua vita? O forse nessuna delle due cose?

Dal primo momento in cui arraffa il tappetino emerge il suo imbarazzo: anche i suoi occhi sfuggenti lo fanno trasparire. “Sai, è la prima volta che faccio yoga”, mi dice un po’ confusa, “sono piena di acciacchi”. Il suo corpo, infatti, lascia trasparire molte cose, più di quello che si immagina e più di quello che rivelano le sue parole. Mi chiedo se riuscirà a passare la prima fase del corso yoga per principianti indenne, perché l’inizio avrà sicuramente un impatto positivo, gli acciacchi miglioreranno e la motivazione sosterrà l’impegno di venire a lezione. Ma è nel medio-lungo periodo che i cambiamenti saranno più evidenti. Secondo l’anatomia medica, nel sangue le cellule vivono 120 giorni: per cui sono necessari almeno quattro mesi di pratica costante per avere risultati importanti.

Cosa si fa in un corso di yoga principianti?

Volendo rimanere sulla “superficie”, attraverso la pratica dello yoga andiamo a stimolare prima di tutto il corpo. Attraverso il controllo del corpo è possibile avere un impatto più o meno grande sulla mente, sulle emozioni, sulla nostra energia e sullo spirito. Ciò che può sembrare singolare è che proprio attraverso la nostra parte più esterna (il corpo, appunto) si palesano le nostre esigenze interiori ed esistenziali. Attraverso una pratica regolare di una o due volte a settimana si manifesta la nostra storia personale, con tutte le sue dinamiche, le emozioni represse e i conflitti. E’ qui che il praticante deve mantenersi costante, nonostante i vari impedimenti e gli ostacoli quotidiani, perché stanno per manifestarsi le percezioni più profonde e le esperienze più grandi.

Lo Yoga è un cammino di trasformazione: ora sei all’inizio, ma nascerà in te via via l’esigenza di una vita più vera in cui la realizzazione non è più legata al compiere azioni, ma all’essere. Poco a poco la percezione del tuo corpo si affinerà e si manifesteranno nuove qualità: crescerà il desiderio di conoscere, di comprendere e di trasformarsi. Di lasciare andare quello che non ti serve più, perché si modificheranno i valori e le priorità del tuo presente e si svilupperà un nuovo senso di partecipazione alla vita e al Divino che c’è in te.

Vuoi iniziare un corso di yoga insieme a me? Clicca qui per conoscere il programma delle lezioni ad Acqui Terme.

Pensi che quest’articolo ti abbia aiutato a comprendere alcuni dei benefici dello yoga?

Lascia un commento sotto e condividi con me la tua esperienza

Mettersi in discussione e imparare lo Yoga

Mettersi in discussione non è facile. Ai nostri occhi la vita ci appare già così difficile che non vale la pena di cercarsi altri ‘guai’. Soprattutto se il sistema di valori e l’idea di noi stessi e di ciò che ci circonda non c’entrano niente con l’esperienza di scoperta proposta dallo Yoga. Naturalmente, non c’è nulla di male in questo. Il mondo è pieno di persone straordinarie, sensibili ed evolute che si sono avvicinate allo Yoga e non l’hanno trovato adatto a loro.

Ma, allora, perché avvicinarsi allo Yoga?

I motivi sono innumerevoli e non basterebbe una vita per elencarli. Lo Yoga è tanto complesso da risultare molto semplice: per conoscere meglio noi stessi; per scoprire le nostre potenzialità ed accettare i nostri limiti. Imparare lo Yoga non vuol dire fare regolarmente delle sedute di Asana, Pranayama o Meditazione; significa, prima di tutto, avere un profondo rispetto per noi stessi e per gli altri, saper ascoltare, osservare, essere presenti nell’istante in cui stiamo vivendo e sviluppare lucidità e bontà d’animo.

L’individuo che, attraverso la pratica costante dello Yoga, toglie i veli o le corazze costruite fino ad oggi, adotta nuove strategie di vita facendo scelte che appaiono paradossali agli occhi di chi segue la convenzione accettata. Bisogna, infatti, essere coraggiosi per intraprendere nuove strade (non convenzionali) e portarle avanti. Lo Yoga è un cammino in solitaria, come del resto si addice a tutte le grandi ricerche individuali, ma di certo non è il nostro obiettivo diventare degli asceti o degli eremiti. Anche perché sarebbe un peccato non condividere la meraviglia che siamo con coloro che ci circondano. La nostra scelta è quella di una vita sociale, di un lavoro, di vivere con una compagna, di avere una famiglia. Si tratta, però, di evolvere dal punto di vista relazionale: a volta ci si ritrova a dover lasciare i “compagni di viaggio” che sono rimasti indietro o hanno intrapreso strade diverse dalla nostra. Sono scelte dolorose, ma bisogna accettare le conseguenze del cambiamento in atto. Pertanto, dovremo affrontare le ostilità del partner, dell’amico, del genitore o del figlio che non comprendono (non ci comprendono) perché il cambiamento che è avvenuto in noi non rispetta le regole in cui essi continuano a credere. Ci ritroveremo, allora, con compagni di vita migliori dei precedenti, ma non perché essi lo siano di per sé: lo sono, perché saremo noi ad esserlo.

Scopri qui il programma delle lezioni di yoga ad Acqui Terme.

Pensi che quest’articolo ti abbia ispirato ad iniziare un nuovo corso di yoga?

Lascia un commento sotto e condividi con me la tua esperienza.

Ricominciano le lezioni di yoga ad Acqui Terme

CLICCA QUI PER I NUOVI ORARI PER LA STAGIONE 2018

Siamo pronti per ricominciare, rinfrescati e rinfrancati da una pausa di qualche settimana. Le buone notizie si susseguono e noi siamo vogliosi di tornare a condividere con voi dei bei momenti insieme.

Programma delle lezioni di yoga (a partire dal 18 settembre 2017):

Giorno Orario Luogo Tipo di yoga
Lunedi 1830 Studio Garrone, via Emilia 9 – Acqui Yoga principianti
Lunedi 2000 Studio Garrone, via Emilia 9 – Acqui Vinyasa yoga / Yin Yoga
Martedì 1915 Sastoon, via S.Martino 6 – Acqui Hatha yoga
Mercoledì 1315 Sastoon, via S.Martino 6 – Acqui Hatha yoga
Mercoledì 1800 Studio Garrone, via Emilia 9 – Acqui Yoga principianti
Giovedì 2000 Studio Garrone, via Emilia 9 – Acqui Vinyasa yoga / Yin Yoga
Secondo Sabato del mese 0900 Yogam Farm – Melazzo Prana yoga

Le lezioni hanno una durata di 1 ora e un quarto circa.
Yoga principianti: corso studiato apposta per coloro che si avvicinano per la prima volta a questa pratica millenaria o per coloro vogliono tornare a praticare seguendo uno stile più delicato e gentile. Grande attenzione è riservata alla connessione tra il movimento e il respiro. E’ adatto a tutte le età, non è mai troppo tardi per iniziare! Attraverso la pratica dello yoga andiamo a stimolare prima di tutto il corpo e attraverso il controllo del corpo possiamo generare un impatto più o meno grande sulla mente, sulle emozioni, sulla nostra energia e sullo spirito.

Hatha yoga: si tratta dello stile di yoga piú tradizionale e classico. L’intento è quello di approfondire gli Asana e trovare il comfort nelle innumerevoli posizioni assunte. Qui approfondiremo il concetto di (ri)equilibrio della parte fisica, emotiva, mentale, energetica e spirituale. Una pratica rilassante e terapeutica.

Vinyasa yoga: approccio più dinamico rispetto al precedente, ma sostenibile per tutti. Qui la sessione prevede un flusso di posizioni concatenate l’una all’altra, seguendo un ritmo ed una sequenza che cambiano di volta in volta. Consigliata per coloro che vogliono aumentare la flessibilità, la forza e l’equilibrio. Entriamo in una dimensione più ‘giocosa’ e decisamente ‘non dogmatica’ dello yoga. Sperimentazione, accettazione dei propri limiti e sviluppo delle potenzialità. Nel corso dell’ultima settimana del mese verrà eseguita una pratica riequilibrante di Yin Yoga (il cui focus non è tanto lo sforzo e la tensione muscolare dell’asana, quanto la distensione e lo stiramento dei tessuti connettivi).

Prana yoga: l’intento della lezione è quello di approfondire due elementi molto importanti dello yoga, il Pranayama (insieme di tecniche di controllo ed espansione del respiro) e i Mudra (sigilli/gesti con le mani), spesso tralasciati durante la lezione ‘standard’. Adatta per coloro che vogliano fare uno step più avanzato della loro pratica, per chi vuole apprendere tecniche di respirazione che apportano beneficio nel quotidiano e per chi voglia preparare il corpo e la mente alla meditazione. Al termine del Pranayama, proseguiremo una sessione di Asana tonificante per il corpo.
Prima lezione di prova gratuita.

Si consiglia di vestirsi leggeri e comodi, di venire a stomaco leggero e di portarsi una coperta per il rilassamento finale.

A presto!

Namastè.

Francesco

Il mio mantra: Inspiro, espiro, inspiro, espiro, …

Se qualche nerd contasse quali (e quante) parole pronuncio durante le mie lezioni di yoga, penso che respiro, inspiro ed espiro, vincerebbero di gran lunga su tutte le altre. A volte mi sembra persino di essere pedante nel ripeterle costantemente: eppure, non c’è dubbio che il respiro rappresenti l’elemento che fa la differenza tra lo Yoga e una pratica di ginnastica o di fitness. Il mio obiettivo è far sì che lo studente limiti le distrazioni e le divagazioni della mente e possa, attraverso dei rimandi gentili che riportano al suo respiro, rimanere ‘agganciato’ alla pratica e al momento presente.

Il respiro, dicevo, diventa consapevole, sentito, vissuto. Senza il respiro, il movimento o la posizione avrebbero unicamente un fine utilitaristico, sarebbero senz’anima. Si parla, allora, di coordinamento tra respiro e movimento: si stabilisce una connessione tra quello che stiamo facendo ed un ritmo vitale sottostante che ci guida e ci sostiene – in parole più tecniche il Prana, tema che, forse, approfondiremo un’altra volta. E’ con questo intento che ci rapportiamo ad un’Asana; non assumiamo la posizione di yoga bruscamente, meccanicamente o distrattamente; non lo facciamo unicamente per raggiungere un risultato (maggior flessibilità, forza, equilibrio, …). Chiediamo, altresì, il permesso al nostro corpo: lo trattiamo con rispetto e dolcezza, prestandogli la dovuta attenzione ed ascolto.

La funzione del respiro è trasversale perché è attiva, alimenta e armonizza tutto il corpo: il respiro è uno strumento importantissimo di consapevolezza. Ma questo vale a prescindere dall’essere sul tappetino o meno. Dovrebbe valere sempre, in ogni circostanza. Tuttavia, ho notato che molte persone non sanno come respirare. Molte volte quando ripeto ai miei allievi di concentrarsi sul respiro, mi chiedono se devono pensare al respiro. Se stiamo nella mente, stiamo sempre o nel passato o nel futuro. Ci sfugge il presente, il qui ed ora. E allora il respiro vola via. Citando le parole di Roberto Maria Sassone ne la sua Ricerca d’Amore, Un ponte tra Reich e Sri Aurobindo “(…) essere non è un fatto razionale. La percezione del corpo è fondamentale per vivere l’esperienza del presente. Essere il corpo non è riduttivo, anzi. Noi siamo il corpo. Ogni battito del corpo o pensiero è possibile grazie al corpo”.

In sintesi, farci guidare dal respiro durante una lezione di yoga significa muoversi secondo un ritmo biologico in sintonia con il nostro vivere, abbandonando ogni forma di esigenza o scopo utilitaristico.

PS. Mi vengono sempre in mente le parole di Jun, insegnante di Yoga statunitense che spesso dice a lezione “there is no breath without movement and no movement without breath”. In inglese queste parole suonano senz’altro meglio che in italiano, ma il significato è sempre lo stesso in ogni lingua del mondo.

Here we go…! Yogam è online!

Ci sono dei momenti in cui ti senti arrivato ad una tappa di un viaggio partito tempo fa, in cui sai di essere diventato grande e che la strada che hai intrapreso è quella giusta.

Ci sono dei momenti in cui – dopo che ti è venuta l’idea, l’hai progettata e poi concretizzata – sai che è arrivato il tempo della celebrazione.

Ci sono dei momenti in cui realizzi che la persona che hai a fianco da un po’ di tempo, rappresenta il pezzo che ti mancava per finalmente (in)quadrare il tuo cerchio.

Il passato è passato, mentre il futuro non si sa cos’avrà in serbo. Ora è il momento di gioire, io insieme a tutti coloro che mi sopportano e condividono con me lo spazio per ‘srotolare’ il tappetino di yoga.

Grazie di cuore, davvero. In questi anni ho capito che se si agisce con il proprio cuore, si agisce con il cuore di tutti. Spero di continuare a farlo. Mi sento molto fortunato, per quello che sono diventato e per quello che non sono mai stato.

Buon nuovo sito di Yogam! Io e Barbara siamo molto felici! Mi sento di ringraziare in particolare Manuela, Mario, Mariangela, Stefania, Francesca, Chiara, Federico, Claudia, Sonja, Ilaria, Paolo, Ines, Maddalena, Catia, Swamiji, mamma e papà: ognuno di voi sa il perché, non c’è bisogno di nient’altro. E anche te Giorgia: avresti fatto comunque parte della lista, a maggior ragione dopo lo splendido lavoro svolto sul sito!

Namaste,

Francesco

Benvenuti nel blog di Yogam

Benvenuti a tutti sullo spazio dedicato al Blog di Yogam: qui io e Barbara condivideremo pensieri e parole su argomenti di vario tipo. Il minimo comune denominatore sarà, naturalmente, lo yoga, i massaggi, la campagna di Yogam Farm, l’alimentazione, l’ecologia, ecc. In basso trovate le diverse categorie: cliccate, sfogliate gli articoli, leggeteli e commentateli!

Grazie di cuore. Namastè!