Oggi inizia una nuova avventura, una di quelle con la “A” maiuscola, perché diventerà parte significativa del mio vissuto e del mio percorso professionale. Mi trovo al Villaggio Globale a Bagni di Lucca, un luogo che ho già conosciuto (ed amato) questa estate in occasione di un corso di formazione – chiamato Progetto Gaia – rivolto all’insegnamento della mindfulness psicosomatica nelle scuole. Ebbene, cosa mi ha riportato nuovamente qui in Toscana?
Ve lo spiego subito: sono al mio primo giorno di scuola di counseling, una disciplina che mi consentirà di acquisire nuovi strumenti e competenze per favorire la soluzione a disagi esistenziali o relazionali delle persone. Il compito del Counselor non è la terapia, ma l’educazione, la prevenzione e la possibilità di fondare una relazione d’aiuto. Il fine non è “psicoanalizzare” o imporre delle soluzioni o delle direttive ma si impara ad aiutare le persone a trovare dentro di sé il meglio che ci si possa permettere in un determinato momento.
Questo significa enfatizzare il dialogo, l’ascolto, la sensibilità, l’empatia, l’accoglienza, … ovvero qualità che portano con sè potenti strumenti per lo sviluppo del benessere naturale e profondo, insite non solo nello yoga, ma nel counseling stesso. Spero che questa scuola mi permetta di fare un salto di qualità nell’acquisire determinate tecniche di facilitazione e di aiuto che accompagneranno la persona ad esplorare i propri vissuti, i contenuti mentali ed emotivi alla base dei disagi e delle malattie del nostro tempo, quali ansia, insicurezza, stress, depressione, malinconia, ….
Il Counseling, essendo un metodo di aiuto basato sull’ascolto, si sposa bene con la filosofia e la metodologia dello yoga. Per me come insegnante di yoga non è un andare oltre ma con. Proprio come lo yoga mi insegna. Tutti noi abbiamo necessità di ampliare la nostra mappa cognitiva, senza chiuderci nella visione di un’unica prospettiva: soltanto così sarà possibile percorrere e scoprire l’autentica Via (Dharma) e suonare la canzone per cui siamo venuti al mondo.
Auspico tre anni intensi, impegnativi e costosi in termini economici e di tempo: sarò per molti fine settimana lontano dalla famiglia; ma sono convinto che questi sacrifici mi ripagheranno sul piano umano oltre che professionale, farò un grande lavoro su me stesso ed amplierò la mia rete di conoscenze con nuovi docenti e nuovi ‘compagni di scuola’.
Buona fortuna a me!