Ci ritroviamo negli ultimi scorci d’estate e, come da tradizione, settembre segna il momento di riprendere le attività dopo la pausa estiva.
Anche quest’anno ci incontreremo agli Spazi del Sé, in piazza Orto San Pietro, mantenendo gli stessi giorni e orari dello scorso anno:
Martedì
10:00
18:30
20:00
Giovedì
18:30
Durata delle lezioni: 1 ora e 15 minuti. Si consiglia un abbigliamento leggero e comodo. È possibile utilizzare uno dei tappetini disponibili nella sala. Ti invitiamo ad arrivare con 5-10 minuti di anticipo per prepararti al meglio.
Sono benvenuti sia coloro che già praticano (o hanno praticato) yoga, sia chi desidera avvicinarsi per la prima volta a questa disciplina millenaria.
Per qualsiasi informazione o dubbio, sono naturalmente a disposizione! eventuali lezioni individuali, da concordare.
E se la chiave per la felicità e la realizzazione non consistesse nel modificare le nostre condizioni esterne, ma nel coltivare una profonda comprensione e apprezzamento del nostro mondo interiore?
Esiste un conflitto tra “io interiore” ed “io esterno”, ovvero il contrasto tra le aspirazioni personali e le aspettative della società, che è alla base di gran parte del nostro stress, della nostra ansia e della nostra insoddisfazione. La meditazione rappresenta uno strumento essenziale per affrontare con consapevolezza la tensione che si manifesta nella nostra quotidianità. Ma la consapevolezza e la lucidità che si sperimentano non possono essere tali se si ingabbia la meditazione in un “momento preciso”. C’è bisogno che essa estenda i propri fili all’interno della nostra quotidianità.
Vorrei condividerti, qui sotto, una pratica di consapevolezza molto semplice, che consiste nel contare i respiri. Questa tecnica è ispirata al Buddhismo Zen, ed è particolarmente utile per migliorare la concentrazione ma non solo:
Siediti dritto su una sedia, con gli occhi chiusi se vuoi, e imposta un timer per cinque o dieci minuti.
Fai alcuni respiri profondi dentro e fuori, e lascia che il tuo respiro torni al suo ritmo e alla sua frequenza normali.
Alla prima espirazione, conta “1”. Alla seconda, conta “2”. Continua a contare a ogni espirazione finché non arrivi a “5”.
Ricomincia a contare da “1” all’espirazione successiva e continua fino a 5. Continua a ripetere questo ciclo finché non sono trascorsi cinque/dieci minuti.
Non preoccuparti se la tua mente vaga e smetti di contare, è del tutto naturale, torna semplicemente al numero 1.
Allo stesso modo, se ti ritrovi a contare oltre il 5 va bene lo stesso. Una volta sono arrivato fino a 30 prima di rendermi conto di cosa era successo. Riporta semplicemente la tua attenzione sul respiro e ricomincia da 1.
Quando non è possibile ritagliarsi questi momenti di pratica e di silenzio, cosa si può fare? Probabilmente un punto chiave è rappresentato dal rallentare e dal percepire il momento presente. Quando stiamo pensando, la nostra mente è rivolta al passato o al futuro; per definizione non può essere nel presente, poichè quando elaboriamo un pensiero, definiamo nella nostra mente una circostanza che è accaduta nel passato o che non si è ancora verificata (futuro). Il nostro corpo, invece, che tu lo sappia (senta) o meno, è sempre nel presente. La chiave, allora, è percepire il corpo nella sua accezione positiva (piacevole) o negativa (spiacevole)senza anteporre un giudizio. Un odore, un fremito, un dolore, una gioia, tutto questo accade nel corpo e noi possiamo vivere appieno queste sensazioni quando siamo ancorati con la mente nel corpo. Purtroppo, nella nostra corsa costante verso obiettivi futuri e rimpianti passati, rischiamo di trascurare la bellezza e il valore delle esperienze attuali.
Per limitare questo automatismo/processo automatico potremmo introdurre il concetto di “piccola ma sicura felicità”, ovvero trovare gioia nelle piccole cose quotidiane. Per esempio, il profumo del caffè rappresenta qualcosa di straordinario per corroborare il nostro umore: al mattino, è proprio il momento in cui avremmo più bisogno di motivazione e stimolo per affrontare la nuova giornata; ebbene, il profumo ristoratore del caffè diventa una carezza che ci rendere grati solo per il fatto che sia possibile. Ma questo è solo uno degli innumerevoli esempi: un fiore che sboccia in primavera, il rumore della pioggia, il sorriso di un bambino, una chiamata inaspettata di un amico lontano, … tutto ciò non sono frivolezze o elementi naif, ma creano gioia e presenza consapevole all’interno delle nostre giornate “ordinarie” purchè si sia creato un substrato fertile di consapevolezza al nostro interno. Queste pratiche ci aiutano a riconnetterci con noi stessi e con ciò che ci circonda, guidandoci verso una vita più soddisfacente e meritevole di essere vissuta.
Un altro tema a cui vorrei portare una mia riflessione è l’interconnessione di tutte le cose. Questa visione del mondo influenza la nostra felicità e la sensazione di avere uno scopo nella vita. Ovviamente si tratta di un concetto antichissimo, anch’esso di matrice buddista: la comprensione dell’interdipendenza delle cose e delle persone può cambiare radicalmente la nostra visione di successo, di fallimento e delle relazioni. Riconoscendo, infatti, la nostra intrinseca connessione con gli altri e con il mondo, possiamo sviluppare maggiore compassione e trovare un significato più profondo nelle nostre vite. Questa può aiutarci a superare le difficoltà e a cogliere opportunità inaspettate di crescita.
In ultimo, vorrei affrontare anche l’importanza dell’ascolto e del potere della solitudine, ovvero creare spazi sacri per noi stessi. Questi spazi possono aiutarci a connetterci alla nostra saggezza interiore e a trovare risposte alle sfide che affrontiamo. Personalmente, da un po’ di tempo, mi sono creato una routine mattutina in cui è prevista, spesso ma non sempre, una passeggiata di circa 30 minuti che da seguito alla mia meditazione quotidiana. E’ un momento splendido: che sia caldo o freddo, scelgo di mettere il naso fuori percorrendo ad anello un tragitto sopra la collina e nel bosco vicino a casa. Ho potuto constatare di quanto sia differente la passeggiata senza smartphone. Ogni tanto, mi capita di dover resistere alla tentazione di portarmelo dietro: tante ore spento durante la notte, la curiosità di vedere cosa è successo nel frattempo… non potranno mai superare la libertà, la serenità e la presenza nel cuore grazie alla sua… assenza.
Quest’ultimo punto mi fa anche riflettere su quanto sia potente la facoltà di scelta che abbiamo nella vita: le possibilità di interpretare e rispondere alle sfide della vita accrescono notevolmente attraverso la consapevolezza che buona parte delle nostre azioni sono il frutto delle nostre scelte. Così, anche quando le cose non vanno come vorremmo, esiste sempre un’opportunità per crescere e trovare una gioia inaspettata. E così si comprende di quanto inutile sia lamentarsi, poichè la responsabilità di essere o non essere felice dipende in buona parte da noi e non dagli altri.
Spero che queste “perle di saggezza” e suggerimenti pratici possano offrirvi una prospettiva nuova su come affrontare la complessità della vita moderna. Non è affatto facile mantenere livelli alti di lucidità e di consapevolezza. Ma posso garantirti che persistenza e consistenza dello spazio e del tempo dedicato alla meditazione ti aiuteranno a trovare quella pace, quella missione di vita e realizzazione che, spero, stia anche tu cercando.
Vorrei chiudere queste lungo post con questa frase di Melody Beattie:
La gratitudine sblocca la pienezza nella vita. Trasforma la scarsità in più che sufficiente. Trasforma la negazione in accettazione, il caos in ordine, la confusione in chiarezza. Può trasformare un pasto in una festa, una casa in una dimora, uno sconosciuto in un amico.
Manca poco all’inizio dei nuovi corsi di yoga! Ad Acqui Terme in Piazza Orto San Pietro, le lezioni riprenderanno dal 16 settembre, ogni martedì e giovedì lezioni di gruppo alle 18:30 e 20. Possibilità di svolgere lezioni individuali e di gruppo al mattino/pomeriggio da concordare. Namaste
Ricominciano le lezioni di yoga ad Acqui Terme in un nuovo spazio in Piazza Orto San Pietro, n.13! Dal 18 settembre, ogni martedì e giovedì lezioni di gruppo alle 18:30 e 20. Possibilità di svolgere lezioni individuali e di gruppo al mattino/pomeriggio da concordare.
Yogam Studio trasferisce yoga e mindfulness in Corso Dante 15, ad Acqui Terme.
Un cambiamento è il risultato di una trasformazione, ossia il potere dell’azione di cambiare la forma del passato.
Spesso si pensa di poter cambiare alla luce di una propria scelta personale, tuttavia il cambiamento è qualcosa di ineluttabile, un qualcosa di talmente naturale da non poter essere immaginato se non vissuto, nel bene e nel male. Mi piace quando al cambiamento si associa questo bellissimo termine – trasformazione – perché rende l’idea di un processo interno, in cui matura una consapevolezza e un’accettazione che evocano energia e dinamismo.
Per cui accolgo con grande gioia questo cambiamento – il nuovo spazio di pratica yoga in Corso Dante 15 ad Acqui Terme – perchè frutto di una evoluzione nel mio percorso di insegnamento e del piacevole incontro con Serena Baretti, pittrice e scultrice del riuso e arteterapeuta, che ha rigenerato uno spazio nel centro di Acqui Terme chiamato “Ricicreando”.
Uno spazio nuovo ma già molto conosciuto in città da adulti e bambini, in cui Serena mette in campo la sua arte e le sue competenze per promuovere il benessere e la salute psicofisica delle persone, ed ora ospiterà anche me per dar vita a nuove forme e nuovi progetti complementari.
Mi faccio un grande auto in-bocca-al-lupo e non vedo l’ora di accogliervi nel nuovo spazio a partire dal 1° marzo.
Reset è la parola chiave. Siamo a settembre, le vacanze sono finite, ma il reset assume tonalità ancora più profonde se consideriamo il periodo dal quale proveniamo.
E così, appare davanti a noi il pulsante con scritto “reset”. Quando lo premiamo, ci rimanda diretti dentro. Però appare un messaggio, con su scritto…
Hey tu Non dimenticare Che è un processo Un processo che non finisce mai
Le cose non sempre si rivelano o cambiano ad un battere di ciglia.
Reset è un processo.
Che questo mese di settembre possa allora ispirarci a concentrarci su quei rituali (come per esempio la pratica dello yoga, ma non solo) che aiutano a rimanere devoti e presenti nel processo.
Ciascuno è fautore di sè stesso. Io sono qui solo per aiutare.
Eccoci allora pronti con la OPEN WEEKda lunedì 13 settembre a giovedì 16 settembre.
Se vuoi partecipare e vuoi ricevere maggiori informazioni, clicca qui.
Dopo la pausa di agosto, tornano i corsi di Yoga settimanali presso lo Yogam Studio di Acqui Terme. Il primo appuntamento coincide con la OPEN WEEK da lunedì 13 settembre a giovedì 16 settembre. E’ un’occasione imperdibile per provare gratuitamente le lezioni e conoscere il centro e l’insegnante. I corsi continueranno regolarmente al termine di questa settimana speciale. Sono benvenuti sia coloro che praticano (o hanno praticato) yoga, sia coloro che desiderano conoscere e avvicinarsi per la prima volta a questa pratica millenaria. Verranno presentati i corsi e conoscerete tutte le novità di questa nuova stagione.
Potrete prenotare il vostro posto per gli incontri previsti nei seguenti orari al numero 348 55 11 314.
Passata la “sbornia” dell’arrivo del nuovo anno, volendoci mettere da parte quel disastrato 2020, è bene rendersi conto di come ci sentiamo, chi più e chi meno, da ormai molti mesi: in pericolo e vulnerabili. E’ così, non importa da quale parte della barricata ci si trovi: in questo momento la maggior parte di noi vive nell’incertezza, nel disagio e nella paura. Ma se, da un lato, siamo immersi in uno spazio di presa di coscienza collettiva che non ci rende affatto sereni, dall’altro, abbiamo le potenzialità per attivarne uno altrettanto ampio in cui esprimere maggiormente la meraviglia che siamo, dentro, in profondità.
Tutti noi abbiamo modalità differenti per vivere la paura. C’è chi si pone in uno stato di passività, in cui si sente impotente e attende il ritorno alla “normalità” in un modo più o meno frustrante (questa è la mia modalità “preferita”). Altri aggrediscono la paura di “petto”, provando ad invertire il corso degli eventi al costo di mettersi a rischio sottovalutando, peraltro, la possibilità di uscirne sconfitti. Altri, ancora, evitano il problema, fino a quando, per loro sfortuna, la ruota non girerà in senso contrario e dovranno affrontare personalmente le implicazioni del problema.
E tu? In quale di queste modalità per vivere la paura ti riconosci maggiormente?
Il fatto è che il Coronavirus ha reso queste modalità meno efficaci, perchè è un nemico più subdolo, quasi impalpabile. Nessuno ha un’esperienza passata analoga alla quale attingere e viene colpita non solo la salute fisica ma anche tutto il terreno sociale ed economico in cui viviamo. Tutti ci chiediamo quando finirà e la scienza ci darà senz’altro una grossa mano ma probabilmente lo farà solo in parte, perchè la soluzione non sono i vaccini, ma il cambiamento che dovremmo implementare a livello personale di qualità dei nostri consumi, della salvaguardia del nostro Pianeta e delle nuove generazioni, ecc.
E’ probabile che adesso, nel famoso “qui e ora”, l’esperienza di convivenza col virus non si riesca a leggere con le modalità comportamentali che conosciamo. Le nostre capacità di autoregolazione e di adattamento sono messe a dura prova quando ansia, depressione e stress (già a livelli altissimi pre-Covid) si manifestano.
In questo momento storico, il Counselor Olistico rappresenta una figura professionale quanto mai utilissima perchè utilizza pratiche di consapevolezza (corporea, energetica ed interiore) orientate a ripristinare le risorse positive della persona, a potenziare l’autoconsapevolezza e ad armonizzare le energie vitali, affinché possa migliorare il proprio stato di integrità e di benessere.
Se senti di essere in una situazione di incertezza rispetto a te stesso o al contesto in cui ti trovi, o se vuoi lavorare sulla consapevolezza e presenza con un percorso privato e individuale, sono a tua disposizione per un colloquio gratuito. Info in bio.
Eccomi qua di mattina presto. Schermo bianco davanti, tastiera. Provo la sensazione piacevole della mente che si svuota. Fuori c’è un mezzo metro di neve, ogni tanto dò un’occhiata al vetro della stufa con l’effetto confortante dato dalla legna dentro che scoppietta. In pigiama, con due calzini di lana spaiati spessi due dita, una montagna di piatti da lavare. C’è Dolores O’Riordan che canta in sottofondo, con la sua meravigliosa voce. Potenza e fragilità. Vita e Morte, gira che ti rigira si è sempre lì.
E’ stato un anno horribilis per tutti e non faccio eccezione. L’ultima parte, soprattutto, è stata colma di eventi personali che hanno portato dolore e sofferenza. L’inverno è arrivato al momento giusto per concludere un percorso indimenticabile tanto per la sua bellezza quanto per la sua pesantezza. E’ arrivato così il nuovo anno e in concomitanza provo un senso di risveglio e di sollievo, nella mente e nel cuore, quasi un accenno di primavera, nonostante il meteo non sia proprio di questo avviso. Transizione, cambiamenti. Il superamento della classica zona di comfort è sempre preceduto da un periodo di forte disagio e malessere, che può essere anche indefinito. Non nel mio caso. L’elemento che fa la differenza, e anche qui non faccio eccezione, è vivere questo malessere nella sua forma più reale. Pianti, urla, … tutte manifestazioni di una o più emozioni che è necessario esternalizzare, non sopprimere o alla peggio, somatizzare. Solo in questo modo è possibile risalire e aprire il cuore e la mente verso spazi nuovi, del tutto inesplorati. Nel mondo della crescita personale si chiama consapevolezza: essere coscienti di una o più sensazioni (anche spiacevoli) e accettare di viverle fino in fondo. Questo processo dà fiducia, l’animo si rafforza: le sensazioni nuove sono di potercela fare e di accedere, infine, alle proprie competenze e potenzialità distintive.
Questo percorso si è reso possibile grazie al lavoro fatto su di Me nel corso degli anni. Il sudore versato sul tappetino yoga, la ricerca interiore attraverso la meditazione, il confronto continuo con amici e colleghi, le relazioni umane che ho sviluppato nel corso di questi anni: tutto ciò ha permesso di conoscermi più a fondo e di continuare ad esplorare e di aprire nuove porte. Ognuno di noi, se vuole, ha la possibilità di fermarsi un attimo per ascoltarsi e per conoscere chi è e cosa vuole dare a questo mondo.
Non so come concludere questo post. Ho già scritto tanto. Sicuramente ne scriverò degli altri. Vorrei aprirmi sugli ambiti su cui lavoro giornalmente, tornare ad esprimermi in particolare sullo yoga e sul counseling, dopo un periodo in cui sono stato un po’ assente. Poter essere fonte di ispirazione e di aiuto, nella consapevolezza che dalle difficoltà nessuno è escluso e che non dobbiamo mai smettere di sognare. Grazie.