Dreams

Eccomi qua di mattina presto. Schermo bianco davanti, tastiera. Provo la sensazione piacevole della mente che si svuota. Fuori c’è un mezzo metro di neve, ogni tanto dò un’occhiata al vetro della stufa con l’effetto confortante dato dalla legna dentro che scoppietta. In pigiama, con due calzini di lana spaiati spessi due dita, una montagna di piatti da lavare. C’è Dolores O’Riordan che canta in sottofondo, con la sua meravigliosa voce. Potenza e fragilità. Vita e Morte, gira che ti rigira si è sempre lì.

E’ stato un anno horribilis per tutti e non faccio eccezione. L’ultima parte, soprattutto, è stata colma di eventi personali che hanno portato dolore e sofferenza. L’inverno è arrivato al momento giusto per concludere un percorso indimenticabile tanto per la sua bellezza quanto per la sua pesantezza. E’ arrivato così il nuovo anno e in concomitanza provo un senso di risveglio e di sollievo, nella mente e nel cuore, quasi un accenno di primavera, nonostante il meteo non sia proprio di questo avviso. Transizione, cambiamenti. Il superamento della classica zona di comfort è sempre preceduto da un periodo di forte disagio e malessere, che può essere anche indefinito. Non nel mio caso. L’elemento che fa la differenza, e anche qui non faccio eccezione, è vivere questo malessere nella sua forma più reale. Pianti, urla, … tutte manifestazioni di una o più emozioni che è necessario esternalizzare, non sopprimere o alla peggio, somatizzare. Solo in questo modo è possibile risalire e aprire il cuore e la mente verso spazi nuovi, del tutto inesplorati. Nel mondo della crescita personale si chiama consapevolezza: essere coscienti di una o più sensazioni (anche spiacevoli) e accettare di viverle fino in fondo. Questo processo dà fiducia, l’animo si rafforza: le sensazioni nuove sono di potercela fare e di accedere, infine, alle proprie competenze e potenzialità distintive.

Questo percorso si è reso possibile grazie al lavoro fatto su di Me nel corso degli anni. Il sudore versato sul tappetino yoga, la ricerca interiore attraverso la meditazione, il confronto continuo con amici e colleghi, le relazioni umane che ho sviluppato nel corso di questi anni: tutto ciò ha permesso di conoscermi più a fondo e di continuare ad esplorare e di aprire nuove porte. Ognuno di noi, se vuole, ha la possibilità di fermarsi un attimo per ascoltarsi e per conoscere chi è e cosa vuole dare a questo mondo.

Non so come concludere questo post. Ho già scritto tanto. Sicuramente ne scriverò degli altri. Vorrei aprirmi sugli ambiti su cui lavoro giornalmente, tornare ad esprimermi in particolare sullo yoga e sul counseling, dopo un periodo in cui sono stato un po’ assente. Poter essere fonte di ispirazione e di aiuto, nella consapevolezza che dalle difficoltà nessuno è escluso e che non dobbiamo mai smettere di sognare. Grazie.

Oh, my life is changing everyday

In every possible way

And oh, my dreams

It’s never quite as it seems

(Never quite as it seems)

Pubblicato da Francesco Molan

Credo nel cambiamento. Ma anche nell'accettazione di come sono: ci ho messo un po’, ma poi ho imparato che a volte è necessario lasciare andare. Lo yoga è stato fondamentale per il mio cammino, prima come praticante e poi come insegnante. Attraverso la condivisione e l’insegnamento dello yoga mi prefiggo di aiutare le persone a trascorrere una vita piena, serena e in pace con se stessi e con gli altri.

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