A Natale regaliamoci e regaliamo del tempo

Editoriale apparso su ‘Vivere Sostenibile Basso Piemonte’.

A Natale giunge il momento dei regali e, come ogni anno, ci arrovelliamo su quale sia quello giusto. A seconda della nostra predisposizione, iniziamo a pensarci mesi prima o ci affanniamo all’ultimo nei negozi di centro città. Fissiamo un budget, ci chiediamo cosa possa essere utile all’interessato, oppure soprassediamo ed acquistiamo qualcosa tanto per “non andare a mani vuote”. Così succede che il regalo diventi l’ultimo fardello della nostra dispersione quotidiana, e che si manifesti l’ennesima mercificazione del desiderio di dimostrare affetto. Spesso tutto diventa così obbligato e noioso, frutto anche dei condizionamenti e della rispettabilità sociale che ci siamo faticosamente costruiti nel corso degli anni.

Come il bimbo che la mattina di Natale, poco dopo avere strappato forsennatamente la carta di tutti i regali, si ritrova a fissare il vuoto annoiato e confuso, anche noi scopriamo che quegli oggetti non riescono a darci vitalità più di qualche istante.

Sono ormai decenni che gli esseri umani sono bombardati da pubblicità che sfrutta i loro desideri spirituali inconsci per metterli al servizio degli dei del consumismo e dell’avidità.

A Natale si adorna l’albero, proprio come facciamo da tutta una vita: per anni mettiamo su addobbi e ghirlande, aggiungiamo ed aggiungiamo palline che crediamo tanto importanti e speciali. Forse per qualcuno è arrivato finalmente il momento di togliere questi addobbi superficiali, per sentirsi poco a poco più leggeri…

A volte ci sentiamo, infatti, costretti in un vaso mentre la nostra vera natura ci impone di piantare le nostre radici nella terra, quella vera, fonte di energia e calore. Questo avviene a tutte le età, non si tratta solo di un’inquietudine tipicamente giovanile: questa necessità di cambiare il paradigma avviene sempre più spesso a metà del cammino, in coincidenza della cosiddetta ‘crisi di mezza età’. Quando si iniziano a fare i bilanci di quello che è stato e di quello che resta da vivere.

E poi capita che un giorno, la cara vecchia amica Mì mi tiri fuori una delle sue “perle”: “Lo sai che in dialetto piemontese” – come anche in inglese, osservo poi io – “si dice ti faccio un presente?”. Legato quindi non ad un passato o ad un futuro, ma al momento in cui viene fatto.

E allora mi viene da riflettere che per me, forse – io, così dannatamente idealista e naif – il vero regalo che possiamo fare a noi stessi e agli altri, sia proprio il Tempo. Spesso ritorno su questo tema (vedi editoriale di VS 06, Febbraio 2016): l’occasione era troppo ghiotta, nel numero di Natale non ho potuto farne a meno…

Il Tempo – quello che è relativo, quello che dura tanto quando si è nella mente mentre vola quando si agisce con il cuore – è il miglior regalo che possiamo fare alle persone che contano per noi.

Non sprechiamolo nella rincorsa per i regali. Fermiamoci da questa corsa, dove vogliamo andare così di fretta? Sant’Agostino scriveva nelle sue Confessioni che il tempo è distensio animi, ovvero una dimensione dell’anima. Godiamoci allora il viaggio, il cammino, perchè se arriviamo subito all’obiettivo saremo costretti ad individuarne subito un altro, e poi un altro e un altro ancora… sempre di corsa.

A me piace andare lento, sono molto veloce nel farlo. A me piace godermi il tempo che mi resta per fare una passeggiata mano nella mano, per gustare un tramonto seduto su una panchina di legno, per vedere uno spettacolo teatrale di una compagnia indipendente. Non mi piace sprecarlo, anche se a volte capita!

Il Tempo è quel qualcosa che appena ci pensi, è già passato: perché è da vivere. Forse occorre davvero rimanere con quello che deve ancora succedere, che non è ancora successo, per mantenerci giovani e freschi. E allora buoni nuovi viaggi miei cari lettori, buone nuove ricerche. Non c’è fine alla vita, al tempo

Pubblicato da Francesco Molan

Credo nel cambiamento. Ma anche nell'accettazione di come sono: ci ho messo un po’, ma poi ho imparato che a volte è necessario lasciare andare. Lo yoga è stato fondamentale per il mio cammino, prima come praticante e poi come insegnante. Attraverso la condivisione e l’insegnamento dello yoga mi prefiggo di aiutare le persone a trascorrere una vita piena, serena e in pace con se stessi e con gli altri.

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