Oggi è il Primo Maggio e fuori piove a dirotto. Questa Primavera si sta rivelando più pazza che mai: caldo, pioggia e gelo stanno caratterizzando un periodo che dovrebbe essere di risveglio dai torpori invernali e che, invece, si sta attorcigliando in un loop verso un nuovo autunno. Mettendo da parte ogni velleità nel voler eseguire compiti di varia natura che mi aspetterebbero all’esterno, faccio ‘buon viso a cattivo gioco’ e ne approfitto per dedicarmi ad uno dei lavori più noiosi che esistono: mettere a posto gli appunti della mia cartella “Yoga” su Google Drive. Potete immaginare quante categorie e file ci siano dentro, accumulati in tutti questi anni di pratica, lezioni, seminari, corsi, articoli, ecc. In realtà, dopo pochi attimi, queste ‘pulizie di primavera’ diventano un pretesto per buttare giù qualche parola, qualche pensiero. Mi sento fresco di mente e veloce nel battere le dita: una combinazione fenomenale per redigere un testo. Giorgia sta lavorando alacremente alla composizione grafica del nuovo sito web e io, da buona ‘formichina’ – come direbbe mia madre – metto in cascina un po’ di testi/articoli/post o semplicemente idee da pubblicare in corso d’opera. Per inciso, interpello proprio Giorgia in merito a come/dove e perché scriviamo questi articoli sui nostri rispettivi Blog – sapendo che, probabilmente, le righe che scriviamo le leggeranno in pochi, ora che sul Web sembra girare tutto alla velocità della luce e gli internauti preferiscono sempre di più i video ai post scritti – e lei mi scrive serafica: “Sono domande che mi sono posta anch’io. La risposta che mi sono data è quella di sentire il piacere nel fare le cose”. Beh, non c’è che dire, mi compiaccio e congratulo prima con lei – e poi anche con me stesso – per avere che fare con un’amica – ed allieva – così serena e leggera nell’affrontare anche ciò che riguarda la sfera professionale. La vita è pur sempre un grande è meraviglioso gioco.
La mattinata scorre e arriva l’ora di pranzo… io continuo a scrivere e inizio a chiedermi a cosa sia dovuta questa facilità che mi sta permettendo di essere così produttivo nella redazione dei testi. Non è ‘normale’… Barbara mi lascia un audio WhatsApp dicendomi che le è ‘saltato’ un massaggio e sta tornando a casa. Ma certo! Deve essere stato il massaggio ayurvedico che mi ha fatto ieri! Quell’ora passata a “ricevere” deve avermi liberato di qualche acciacco fisico e rasserenato la mente dallo stress quotidiano! Sorrido compiaciuto e, al suo arrivo, le regalo un bacio schioccante sull’uscio di casa. E’ bello essere parte di un micro-mondo in cui le persone ‘sentono il piacere nel fare le cose’.